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25Feb

MIO FIGLIO POTREBBE ESSERE DISLESSICO?

Potresti porti questa domanda, sollecitato dal notare alcune difficoltà scolastiche o nella lettura, scrittura e nelle prestazioni matematiche.

Talvolta il genitore riscontra buoni rendimenti scolastici eppure…. in diverse occasioni a casa, nei giochi, in situazioni rapide, può notare qualche incertezza senza che ce ne sia motivo.

Altre volte può nascere una preoccupazione legata al fatto che un fratello o un genitore sono stati o sono interessati da alcuni disturbi, ovvero fanno tutte le cose “da fare”, ma con qualche incertezza o stancabilità o disordine.

Quella che segue è una lista (Mappa Semiotica) di possibili caratteristiche di un bambino/ragazzo dislessico: prova a confrontarla CON TUO FIGLIO.

INDICATORI DELLA CONDIZIONE DISLESSICA

Indicatori generali

  • Lentezza generale.

  • Lentezza alternata a velocità o precipitazione.

  • Tendenza al disordine, talvolta alternato ad eccesso di ordine.

  • Lentezza nell’avvio, fase preparatoria, incipit.

  • Facili dimenticanze, disattenzione.

  • Facile stancabilità.

  • Facile sensibilità agli stimoli laterali (distraibilità ai richiami).

  • Qualche ritardi nel camminare autonomo (rispetto a 11/12 mesi).

  • Motricità un po’ goffa, maldestra.

  • Esitazioni o tendenza a prendere velocità nella discesa delle scale.

  • Incertezze o inaffidabilità nell’attraversamento della strada.

  • Lento a rispondere (venire a tavola, uscire dalla doccia, alzarsi).

  • Ritardo nella strutturazione temporale: prima-dopo, ieri-oggi-domani, giorni della settimana, ecc.

  • Tendenza a smarrirsi se gli si parla a lungo.

  • Dominanza laterale incerta: mancino non primario, destro con interferenze, specularità (ha rovesciato numeri o alcuni grafemi p,b,d,q), impugnature delle posate, chiusure antiorarie, ecc.

  • Lentezza a correggersi, frenare, contenersi, quindi emotività, permalosità, momenti di euforia.

  • Generale scoordinamento nell’agire.

  • Tendenza a perdersi nei giochi/sport di squadra.

  • Incertezze, o eccitazione, nelle situazioni di gruppo numeroso o di confusione o iperstimolazione.

Nel linguaggio

  • Lieve ritardo rispetto al completamento di suoni e parole a 2 anni.

  • Lentezza nell’incipit, avvio, partenza.

  • Qualche inversione pregressa o presente, es. diagolo, fecilità, poc porn.

  • Espressioni brevi, concise.

  • Parlare lento alternato a veloce/precipitoso.

Nella lettura (a seconda dell’età)

  • Interruzioni/inciampi senza motivo.

  • Lentezza.

  • Vari errori: inversioni (la/al), omissioni di lettere, sostituzioni, invenzioni di parole, smarrimenti nel’a-capo, ecc.

  • Sillabazione, lettura sub-vocale (prima sottovoce).

  • Dimenticanza o mancata comprensione del testo.

  • Talvolta migliora nella lettura in obliquo o in caratteri piccoli.

  • Legge perfettamente le lettere prese isolatamente, fatta eccezione, a volte, per quelle speculari (p, b, d, q), perché sempre è dislaterale1.

Nella scrittura

  • Irregolarità generale.

  • Iniziale inversione di qualche lettera o numero.

  • Lettere slegate.

  • Incerte chiusure.

  • Vari errori: inversioni, omissioni, sostituzioni, attaccature, semplificazioni di trigrammi (impr, str).

  • Smarrimento nei dettati, nelle ricopiature, ecc.

  • Struttura frasale/sintattica breve, concisa, contorta.

Nella matematica

  • Incerto movimento nella linea dei numeri (avanti e in dietro).

  • Incerta scrittura di numeri a più cifre, specie se con gli zeri.

  • Incolonnamento “fuori asse”.

  • Incerto calcolo orale.

  • Dimenticanza o errore nel prestito e riporto, inversione della direzione del calcolo in colonna.

  • Errori nelle espressioni (punti di appoggio, parentesi, ecc.).

  • Necessità di leggere più volte il testo dei problemi.

  • Ecc.

Questi sono alcuni degli errori o delle forme disordinate che il dislessico (che è sempre disgrafico e discalculico!) può manifestare e che, nelle età successive (dalla II^ media in avanti cambiano forma parzialmente).

Nel complesso il bambino/ragazzo è lento nella reattività generale anche se, a volte, sembra rapido o precipitoso.

E’ lento a controllarsi, contenersi, autoregolarsi, autoinibirsi.

Se riconosci TUO FIGLIO in diverse di queste situazioni.

Se pensi che lui debba migliorare le sue prestazioni, per la scuola e per la vita.

Se pensi che dargli la calcolatrice, la tastiera, leggere al suo posto ed altre forme di bypassamento (sostitutive, non compensative) non siano utili.

Se pensi che debba affrontare la sua condizione di disordine (non ha un deficit!) anziché farsi sostituire o essere dispensato (salvo le valutazioni di fine quadrimestre, gli esami finali, i concorsi).

Se pensi che gli aiuti e gli appoggi debbano essere mirati al caso, limitati nel tempo, condivisi e oggetto di un ragionamento approfondito.

Se guardi un po’ avanti…, alla realizzazione della sua autonomia…

Puoi rivolgerti ai Terapisti ITARD o ai Centri Clinici accreditati ITARD (Dottori Educatori, Logopedisti, Neuromotricisti, Pedagogisti, Psicologi) che trovi nei siti:

WWW.CENTROCLINICOVICTOR-JESI.IT

www.centrostudiitard.it

www.centroitalianodislessia.it

www.istitutoitard.it

www.disprassiaitard.eu

1 Dislaterale vuol dire: mancino non primario, contrariato, destro con interferenze, destro con specularità, in ritardo fisiologico. La familiarità è altissima.

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19Apr
ROMA 27-28 maggioCONVEGNO INTERNAZIONALE ROMA 2016: DISPRASSIA – DISLESSIA – AUTISMO

CONVEGNO INTERNAZIONALE ROMA 2016: DISPRASSIA – DISLESSIA – AUTISMO

L’ Università degli Studi di RomaTre – Dipartimento di Scienze della Formazione Centro Studi Itard. Evento organizzato in collaborazione con
– Istituto Itard – Ancona – www.istitutoitard.it
– Centro Internazionale Dislessia e Disprassia – www.centroitalianoidislessia.it
– Istituto per la terapia Psico-Corporea – Roma
– Associazione di Psicologia dello Sport
– UNIPED – Unione Italiana Pedagogisti www.uniped.eu

Promuove il CONVEGNO INTERNAZIONALE DISPRASSIA – DISLESSIA – AUTISMO Linee educative e professionali a ROMA il 27 e 28 maggio 2016

Clicca per scaricare il programma completo.

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19Apr
sassariCONVEGNO SASSARI: DYSLEXIA AND DYSPRAXIA FROM PREVENTION TO TRAINING

CONVEGNO SASSARI: DYSLEXIA AND DYSPRAXIA FROM PREVENTION TO TRAINING

Vi invitiamo a partecipare a Sassari, il 18 ed il 19 Marzo 2016, dove si terrà il convegno internazionale “Dyslexia and Dyspraxia. From Prevention to Training”.

Vi invitiamo a partecipare il 18 e 19 marzo 2016 presso l’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI – Aula A – Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione.

Un evento organizzato da CISL SCUOLA SASSARI – CENTRO STUDI ITARD

In collaborazione con:
Istituto Itard – Ancona –  www.istitutoitard.it
Centro Internazionale Dislessia e Disprassia – www.centroitalianoidislessia.it
UNIPED – Unione Italiana Pedagogisti – www.uniped.eu
Centro Psico Pedagogico “LA CASA DEI GIRASOLI” – Quartu Sant’Elena (CA) www.spazioacca.org

 

Clicca per Scaricare il programma completo.

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19Set
CONVEGNO D&D  VERONACONVEGNO VERONA: DYSLEXIA AND DYSPRAXIA. FROM PREVENTION TO TRAINING

CONVEGNO VERONA: DYSLEXIA AND DYSPRAXIA. FROM PREVENTION TO TRAINING

Il Centro Clinico Victor di Jesi vi invita a partecipare al Convegno Internazionale di Verona “DYSLEXIA AND DYSPRAXIA. FROM PREVENTION TO TRAINING”

Organizzato dal:
– Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia – Università degli Studi di Verona
– Istituto Itard – Ancona – www.istitutoitard.it
– Centro Studi Itard – Ancona – www.centrostudiitard.it
– UNIPED – Unione Italiana Pedagogisti www.uniped.eu

Con la collaborazione di numerosi centri di psicologia e pedagogia clinica, tra i quali il Centro di Psicologia e Pedagogia clinica “VICTOR” JESI (AN)
Professional Specialist Center .

Il Convegno internazionale DYSLEXIA AND DYSPRAXIA. FROM PREVENTION TO TRAINING si terrà a Verona dal 23 e 24 ottobre 2015
Presso l’Università degli Studi di Verona (Via San Francesco, 22 – Aula T5)

Clicca per scaricare il programma completo.

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18Lug
yrey_coloriDislessia: Io non mi arrendo

Dislessia: Io non mi arrendo

Ci sono bambini, ragazzi ed adulti che leggono male e di conseguenza odiano leggere. Talvolta gli errori sono frequenti e ben individuabili, mentre altre volte sono appena percepibili, o perché lievi, o perché l’individuo impara a nasconderli, adotta strategie intuitive o di compensazione, oppure si sottrae al compito di leggere.

Esistono poi individui, bambini o adulti, che incorrono nella cattiva lessia solo in stato di stanchezza, di stress o di pressione emotiva; normalmente tuttavia questo disturbo si palesa tra i 6 ed i 7 anni, ma sono molteplici i casi in cui non viene percepito lungo tutto il corso scolastico di base, ed è diagnosticato solo in età adolescenziale.

Raramente questa disabilità è di gravità tale da impedire una lettura che superi la semplice e frammentata decifrazione dei singoli segni grafici, mentre il più delle volte si manifesta come un disturbo lieve o medio. Tuttavia colui che ha problemi di lettura perduranti, oltre l’ovvio periodo del primo apprendimento, durante la prima classe primaria, va incontro ad una serie di condizioni negative:

  • Può essere valutato o percepito come meno intelligente, ovvero pigro;
  • Si preclude l’accesso alla migliore strumentalità lettoria e scrittoria;
  • Si preclude, in parte, l’accesso alla cultura;
  • Non proverà mai il piacere di leggere;
  • Soprattutto, vive conflittualmente il leggere, si demotiva, lo rifugge, costruisce disistima di sé ed autocolpevolezza.

La persona di cui stiamo parlando è dotata di normale intelligenza e, non di rado, è particolarmente intuitivo; sicuramente è sensibile, ha un forte attaccamento ai genitori, ama far le cose con proprio ritmo, non sopporta la confusione, la pressione e la fretta.

Può mostrare certa goffaggine nei movimenti, un impaccio generale ma evidenzia delle risorse nella attività manipolatorie, artigianali o creative. A volte demorde e si lascia andare, altre volte supplisce con un’acutezza ed un’insistenza che ci sorprendono.
Di lui parleremo abbondantemente in questo testo, illustreremo il quadro dei suoi comportamenti, ne daremo un’interpretazione e svilupperemo un organico programma di trattamento abilitativo.

Lo scopo è quello di renderlo consapevole di recare problemi non intellettivi ma strumentali, di esecuzione di una serie di azioni coordinate, tra le quali spiccano il leggere, lo scrivere, il ricordare in ordine, il contare, il fare sequenze motorie rapide, l’organizzarsi nello spazio e nel tempo, ecc.

Qui l’intelligenza non c’entra, siamo piuttosto nella sfera dei processi cognitivi (cognition), i quali organizzano e coordinano l’agire umano e che, con sensibile frequenza, si presentano disturbati, non ottimali.

L’effetto può esser lieve o pesante, può disturbare poco la vita privata ma molto il rendimento scolastico ed il suo complessivo star bene a scuola.

Dal libro:
DISLESSIA COME DISPRASSIA SEQUENZIALE
Edizioni Junior-Spaggiari, Parma 2011
di PIERO CRISPIANI
Docente Università di Macerata
Direttore scientifico del Centro Italiano Dislessia

www.centroitalianodislessia.it
www.pierocrispiani.it
pierocrispiani@gmail.com

 

 

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